Appunti di Aperture – 1: la gestione dei file

On 17/02/2012 by Nicola Focci

Il software di Apple dispone di una potente e flessibile modalità per catalogare i files digitali. Tale modalità passa per una serie di definizioni (Master, Version, Folder, Project, Album) che inizialmente può confondere, anche per via della lingua inglese; ma si rivela poi abbastanza logica.

Alla base di tutto è la “Libreria” di Aperture: un contenitore dove il software di Apple colloca tutti i suoi oggetti, in una logica impiegata anche da altri programmi della mela morsicata.

In concreto, la Libreria è un grosso e unico file, la cui posizione può essere decisa a piacimento e si può modificare anche successivamente. Ancora, è possibile creare più librerie, decidendo poi – all’avvio del programma – su quale lavorare.

Il pannello “Library” di Aperture (immagine qua sopra) mostra il contenuto della Libreria, secondo l’organizzazione gerarchica più sotto descritta.

Master

Nel linguaggio di Aperture, un “Master” non è altro che un file originale importato dalla nostra fotocamera o dal nostro disco rigido. Tipicamente, quindi, stiamo parlando dei files RAW.

Aperture tratta i Master con i guanti di velluto: effettua modifiche non distruttive, in modo che i Master conservino sempre la loro integrità.

I Master possono essere importati in Aperture usando due modalità, da decidersi proprio nella fase di importazione stessa:

  • Managed: i Master (RAW) vengono “inglobati” fisicamente nella Libreria di Aperture;
  • Referenced: i Master (RAW) vengono “istanziati” dalla libreria di Aperture: significa che restano dove sono, e la libreria contiene unicamente un “puntatore” ad essi.

La modalità Referenced è utile quando ad esempio i propri RAW sono già sul disco rigido secondo una catalogazione pregressa che si vuole mantenere.

La modalità Managed è propria di Aperture (Adobe Lightroom ne è sprovvisto) ed ha vantaggi e svantaggi:

  • Svantaggio: è facile trovarsi a breve con una libreria molto grossa, dato che i files RAW sono piuttosto ingombranti. Quindi bisogna prevedere molto spazio sul disco rigido che ospita la Libreria (e per “molto” si intende <<considera quanto pensi ti possa servire, e moltiplica almeno per due>>: in informatica lo spazio non basta mai!).
  • Vantaggio: è più semplice pianificare e realizzare un backup dei propri files. La cosa non è trascurabile, data l’importanza del backup. Aperture infatti dispone di un’apposita utility (il “Vault”, che vedremo) che si occupa di tutto in modo molto efficiente e snello; ma nel caso Referenced, i RAW non vengono toccati… e quindi bisogna provvedere separatamente a fare copie.

Se si opta per l’opzione Referenced e poi ci si pente (!), è sempre possibile importare tutti i Master nella Libreria usando il comando “Consolidate Masters” nel menù “File”, in un’unica soluzione. Molto comodo.

version

Una “Version” non è altro che una copia del Master, con le modifiche applicate dall’utente (esposizione, bilanciamento del bianco, rimozione punti di polvere, e quant’altro è possibile fare in fase di editing con questo ottimo programma).

Si possono avere quante Version si vogliono di un singolo Master, ad esempio se voglio fare elaborazioni diverse di uno stesso scatto.  Non c’è virtualmente limite.

Oltre tutto, Aperture non crea immediatamente un vero e proprio file immagine, quanto un compatto “pacchetto” composto da: una anteprima, le modifiche, e tutte le informazioni correlate. La vera e propria immagine viene creata solo al momento dell’esportazione (vedi sotto) e questo significa che si possono creare tante Version quante se ne vuole, senza timore di mangiare spazio sul disco rigido.

Il comando “Export Version” dal menù “File” è probabilmente uno dei più utilizzati in Aperture, perché ci consente di condividere con il mondo le nostre immagini, ad esempio in formato JPEG.

project

Il nome è abbastanza esplicativo: un progetto fotografico può contenere “Master”, “Version”, e anche “Folder” o “Album” (vedi dopo).

Ad esempio, un Project potrebbe chiamarsi “Alto Adige 2011” e risiedere nella Folder (cartella) “Natura”.

Nel pannello Library (figura in alto), i Project hanno colore marrone chiaro.

Quando si importano dei Master, Aperture richiede se posizionarli (o istanziarli) in un Project esistente o in un nuovo Project. Ne consegue che il Project è laddove i nostri files RAW sono di fatto contenuti.

folder

Una “Folder” (cartella) non è altro che un contenitore di “Album” (vedi dopo), “Project”, o anche di altre “Folder”.

Nel pannello Library (figura in alto), le Folder hanno colore azzurro. Come si vede, è possible creare una Folder anche all’interno di un Project: straordinaria è la flessibilità di Aperture.

Le Folder sono utilissime per organizzare la propria raccolta fotografica, utilizzando ad esempio delle macro-categorie:

  • “Architettura e Arte”
  • “Natura”
  • “Città e Luoghi”
  • …e così via.

album

Un “Album” è sostanzialmente un raggruppamento di Version. Può essere creato all’interno di una Folder o di un Project, e lo si popola semplicemente trascinandovi dentro le Version.

Nel pannello Library (figura in alto), gli Album hanno colore viola.

Quale è l’utilità degli Album? Ad esempio, quella di collezionare le Version (immagini) migliori di più progetti nell’ambito della stessa cartella. Ad esempio, sotto la cartella “Natura” potrei avere un Album chiamato “Portfolio Natura” dove raccolgo le immagini migliori dai miei vari progetti a tema sulla natura.

Altra funzionalità dell’Album: organizzare le immagini in gruppi coerenti. Per esempio, posso avere un progetto chiamato “Ritratti in studio”, e all’interno gli album “Silvia”, “Alice”, “Giulia” – per ognuna delle modelle.

Unitamente agli Album, Aperture consente di creare anche degli “Smart Album” ossia Album intelligenti, in grado di collezionare Version in funzione di parametri prestabiliti: tutte le Version con un rating di 4 stelle, tutte le Version scartate, tutte le Version con una specifica parola chiave, e così via.


Per ora è tutto!

Come suol dirsi: il resto, nelle prossime puntate…

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