Gossen Lunasix 3
(Articolo corretto dopo la pubblicazione iniziale)
E’ il mio compagno di viaggio abituale insieme alla Rolleiflex. Benché quest’ultima disponga di esposimetro al selenio ancora funzionante, infatti, preferisco usare un’unità esterna specie a beneficio delle situazioni di scarsa luminosità (dove la cellula al selenio è meno sensibile).
Il Gossen Lunasix 3 è un esposimetro analogico, il cui nome deriva dal fatto di poter leggere tutte le tipologie di luce inclusa quella della Luna più pallida. Questa caratteristica gli permette di tenere tranquillamente il passo anche con le più moderne unità.
Fu introdotto nel 1966 ed utilizza una cellula esposimetrica al solfuro di Cadimio (CdS), meno raffinata del silicio (o del GaAS) più comunemente usato, ma comunque perfettamente fungibile. (Qui un ottimo articolo che tratta approfonditamente gli esposimetri).
La cellula è molto sensibile onde rispondere anche alle condizioni di luce più ridotte (come detto). Per questo motivo, nelle situazioni luminose, le viene anteposto un filtro ND con attenuazione di 6 stop azionato dal pulsante di accensione (vedi sotto).
L’apparecchio è ovviamente alimentato a pile, e qui occorre aprire una parentesi.
Il Gossen utilizzava pile PX 625 al Mercurio da 1.35V, che sono state tolte al mercato un paio di decenni fa perché dannose per l’ambiente. Le moderne PX 625 hanno un voltaggio più elevato e portano a letture errate. Esistono varie soluzioni, come descritto in questo articolo. Io ho acquistato l’apparecchio già tarato per le moderne PX625; ma chi è esperto di fai da te elettronico può anche provvedere autonomamente, seguendo le istruzioni di questo link (in inglese).
L’utilizzo del Gossen Lunasx 3 è piuttosto intuitivo.
- Settare la sensibilità ISO, ruotando la parte centrale della ghiera circolare.
- Premere il pulsante a bilanciere sul lato destro dell’apparecchio per avviare la misurazione. Va premuto all’indietro per le situazioni luminose, e in avanti per quelle più buie.
- Attendere che l’ago abbia smesso di muoversi, e riportare l’interruttore nella posizione centrale per blocccare la lettura. L’ago indica un valore.
- Ruotare la ghiera circolare in modo da far corrispondere questo valore con il triangolino giallo in basso (che, nella foto di inizio post, punta il valore 15).
- La parte alta della predetta ghiera mostrerà le relative combinazioni tempo-diaframma. I valori preceduti da apostrofo si intendono frazioni, quindi <<‘125>> è <<1/125>>.
- In basso, la finestrella LW/EV indica anche il valore di di EV (Exposure Value) corrispondente.
Il Gossen Lunasix 3 può essere usato sia per rilevare la luce riflessa (e in questo caso la copertura in plastica frontale va fatta slittare ai lati) oppure luce incidente (e in questo caso la copertura in plastica va posta in posizione centrale).
Per la misurazione in luce riflessa, l’esposimetro “vede” una porzione di scena circolare con angolo di 30°, che è grossomodo iscritta nell’area inquadrata da un’ottica 90mm nel formato 35mm
Qui il link diretto al manuale di istruzioni (in inglese): Gossen Lunasix 3 Manual.
Grazie per l’articolo, mi ha permesso di tirare fuori dal cassetto il mio esposimetro che proverò domani sul campo unitamente alla mia Rolleicord!
Allora buone foto con la tua biottica, cuginetta della mia Rolleiflex, Samuele! Grazie per il passaggio! 😉
grazie caro, non ho mai avuto bisogno di un esposimetro andando ad occhio ma ho comperato questo per nostalgia analogica, non sapevo come usarlo, ma tu hai fatto luce! sei stato molto chiaro,ottimo!
Prego, figurati! E vedrai che l’oggetto saprà darti delle belle soddisfazioni! 😉
Grazie per l’articolo che mi ha fatto venire voglia di riesumare, dopo diversi anni, il mio Gossen di cui avevo anche dimenticato l’uso. Qualcuno può essere così gentile da farmi ricordare anche a cosa servono i 2 simboletti in basso a sinistra del giallo? Grazie.
Servono per la lettura qualora sia agganciato l’aggiuntivo “Tele” per ridurre l’angolo di lettura.
E’ descritto a pagina 28 del manuale; il link al manuale (purtroppo in inglese) è nell’articolo! 😉
Ciao ho recuperato un lanuasix da mio padre. Sull’articolo leggo che tu hai un modello già tarato per le nuove px. È possibile sapere se anche il mio lo è? Grazie mille anche per l’articolo semplice ed esplicativo al massimo
Temo che l’unica sia aprirlo, e verificare se è stata fatta la modifica (c’è un link nell’articolo). Oppure, spannometricamente, confrontare la lettura con un esposimetro che utilizza pile convenzionali! (Magari su una scena uniforme, es. un pannello grigio) 😉
Ciao a tutti. Riguardo alle pile per il Lunasix 3, quando una decina di anni fa mi si è presentato il problema della sostituzione ho inviato un’e-mail alla Gossen che mi ha risposto imemdiatamente indicandomi che presso l’importatore italiano Fowa era disponibile un adattatore da inserire nel vano pile. Me lo sono fatto spedire per posta (il prezzo mi pare fosse intorno ai 20 euro) e da allora il Lunasix 3 funziona perfettamente con due pile all’ossido d’argento SR44 o equivalenti. Alla riduzione della tensione (quella delle SR44 è di 1,55 V) provvede l’adattatore.
Immagino che l’esposimetro funzioni anche senza adattatore con due pile SR44 (che, non essendo alcaline, hanno, come quelle al mercurio, uan tensione costante nel tempo) inserite in un cilindretto e senza riduzione della tensione. La lettura dell’esposimetro risulterà alterata, ma di una valore costante, per cui basterà confrontarla una volta per tutte conquella di un altro esposimetro e vedere quale correzione apportare ai valori ISO (DIN/ASA) da impostare sul Lunasix 3.
Grazie del tuo contributo, Gian Carlo!
Sapevo dell’adattatore, ci avevo pensato anch’io… e c’è chi lo fabbrica da sé con diodi e quant’altro (io sono negatissimo nel fai-da-te e manco ci provo! :-D).
Suppongo che il mio Lunasix 3, che è stato “tarato”, abbia la medesima modifica; ma dentro al corpo dell’apparecchio, come descritto link che ho postato.
La teoria non mi lascia tranquillo, perché le SR44 non “scaricano” in modo brutale come le vecchie pile al Mercurio (vedi articolo). Però, oh, devo anche essere sincero: dei grossi “disastri esposimetrici”, io non ne ho rilevati. Forse anche grazie alla latitudine di posa della pellicola, non so… sta di fatto che per ora vivo felice col mio Lunasix 3 “tarato”! 😉
Ciao Nicola.
Immagino che l’adattatore della Gossen contenga un diodo che risulterà collegato in serie con le pile e che la modifica del tuo esposimetro consista proprio nell’inserimento di un diodo (o di più diodi) in serie. Riguardo alle SR44, in realtà queste pile si scaricano proprio “di colpo” come quelle al mercurio. Però tu mi pare che usi le PX625A, che sono alcaline. Queste sì che si scaricano in modo diverso, perché la loro tensione diminuisce progressivamente. Mi sa che se provi a inserire nel tuo Lunasix 3 tarato due SR44 (più un dischetto metallico per aumentarne lo spessore), la lettura sarà pressoché corretta (o richiederà solo un piccolo aggiustamento), oltre a non variare nel tempo.
Vero vero, con tutte ‘ste sigle ho fatto casino io… 🙁
Però anche le PX675, quelle degli apparecchi acustici, non mi sembrano malaccio. Tra l’altro non servirebbe neanche l’adattatore. L’unico difetto, è che durano pochino… ma si trovano anche al MarcoPoloExpert, per dire.
Ciao Nicola,
una precisazione relativamente al punto 3 sull’utilizzo, il Gossen non restituisce l’EV ma restituisce un indice che poi riportato nella ghiera come hai detto, ti permette anche di vedere il valore di EV che è riportato nella parte inferiore della stessa (triangolo nero LW/EV).
Infatti per bassi valori di esposizione l’indicatore riporta valori sempre positivi ma se riportati sulla ghiera indicano valori negativi di EV (EV=0 con t=1 sec F=1 ad ISO=100) , il range di funzionamento di questo esposimetro e tra -4 e 17 EV a 100 ISO.
Luigi, grazie mille per la precisazione!
Ho corretto subito l’articolo! 😉
Da sempre uso il Lunasix3, in tempi remoti, sono stato anche un fotografo “quasi”professionista.
La luce incidente, per certe riprese è insostituibile e non esiste esposimetro interno alle fotocamere che possa dare indicazioni in merito.
Aggiungo che sono un collezionista di fotocamere usate e uso il Lunasix quando le uso, magari una volta ogni tre anni.
Per le pile avevo usato, con discreti risultati, le PX 625 A (alcaline) dopo averle scaricate sino a circa v 1,4 tramite una vecchia nikkormat.
Il metodo, tutto sommato, funzionava ma ha 2 grossi inconvenienti: la non facilissima reperibilità delle PX 625 A e la scocciatura della preventiva scarica.
Bravissimo Focci, mi sembra un’idea eccezionale l’uso delle pile per apparecchi acustici che son di facilissima reperibilità. (abito a Milano).
Ho provato subito e i risultati sono ottimi, la mia vecchia F3 con Velvia 50 non ha sbagliato uno scatto.
La foto della Rollei che compare nel sito mi ha fatto venire nostalgia di una vecchia Yashica 6X6 biottica che possiedo, nei prossimi giorni “ci provo” .
Ciao a tutti.
Rasuf
dicono che il filtro nd sia di 2 stop non 6
“Dicono” chi? 😉 Io ho prelevato l’info dall’articolo che cito nel testo e che spiega come tarare l’esposimetro per le moderne pile PX 625:
http://www.biasedlogic.com/index.php/calibrating-gossen-lunasix-3-lunapro/
si infatti nd6 sono due stop. ce sta scritto pure su wkipedia
E’ l’articolo a parlare di attenuazione di sei stop:
“There’s a neutral density filter of 6 stops attenuation installed in front of the LDR.”
La mia fonte è quella, ed io nel testo ho riportato la frase par pari… Non “ND6”, ma “attenuazione”.
infatti si sbaglia.
A sliding metal plate with silverish ND6 filter mounted in it
ce sta scritto nella pagina …da dove hai fatto la traduzione.
volevo sapere quale quale indicatore usare il verde, il rosso o il giallo usandone uno gli altri due a cosa servono?
Come scritto nell’articolo, bisogna usare il giallo.
Gli altri due si utilizzano quando è installato sul Lunasix un accessorio aggiuntivo “tele” di lettura spot.
grazie mille per l’informazione mi è stata preziosa
il manuale in italiano è possibile trovarlo? scrivendo direttamente alla casa per caso lei ha il loro indirizzo?
Il sito della Gossen fornisce questo, come rivenditore ufficiale italiano:
GMC-Instruments Italia s.r.l.
Via Romangna, 4
I-20046 Biassono (Mi)
Tel.: 0039 39 248051
Fax: 0039 39 2480588
info@gmc-i.it
Puoi provare a sentire da loro.
una serie interessantissima di articoli e consigli che mi ha proprio costretto a comprare il tuo libro. 🙂
grazie Nicola!
Grazie di cuore a te!! 😉
Se a qualcuno può interessare ho le istruzioni del lunasix in italiano formato pdf.
Grazie Michele!, sarà senz’altro utile! 😉
A chi interessa mi mandi mail a msanti67@Vodafone. It
michele
Grazie Michele, interessano anche a me.
ho appena ricevuto un GOSSEN LUNASIX con relative pile
WeinCell MRB625, ma non posseggo il libretto delle istruzioni in italiano, posso riceverlo in formato pdf? grazie
anche io ho il problema pile per Lunasix 3. Ho comprato quelle all’ossido d’argento ma dopo circa due mesi si scaricano. Ora provo con 625 A che sono identiche di forma alle vecchie PX 625 al mercurio. Le differenze di lettura tra quelle all’ossido d’argento e queste alkaline sono abbastanza differenti. Proverò sul campo con la mia Canon AE1, uno scatto col suo esposimetro, uno scatto con ossido d’argento e l’ultimo con le alkaline. Pellicola 200 ASA B/N sviluppo Home Made.
Manda mail e avrai il pdf
Buongiorno Michele,posso per cortesia avere pdf istruzioni Lunasix 3.Grazie Paolo
Ciao, a me interesserebbe il libretto in italiano. Ce l’hai ancora?
Salve, le istruzioni in italiano le ho ancora in formato pdf , se qualcuno è più pratico di me potrebbe caricarle in internet così si avrebbe il link diretto del file in italiano.
non capisco hai la versione pdf perchè non la mandi versione in italiano
salve ,potresti inviarmi il manuale lunasix3 italiano.grazie in anticipo per la cortesia.saluti
Massimo
Il problema più grosso è l’alimentazione e la taratura. Se uno non è pratico di elettronica cosa gli consigli di fare’ Quali batterie è possibile usare senza fare grossi interventi ?
Batterie per apparecchi acustici!, come scrivo nell’articolo.
A RAVENNA ESSITE UNA BRAVISSIMA SIGNORA ESPERTA NEL TARARE IL LUNASIX IN MODO CHE POSSA FUNZIONARE SENZA PROBLEMI CON LE BATTERIE COEVE