Setup per USA West

On 09/08/2013 by Nicola Focci
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…e siamo pronti anche burocraticamente!

Ormai manca pochissimo alla partenza per il viaggio che farò negli USA West (dal 14 al 28 Agosto), e del quale parlavo in questo post.

4 giorni a San Francisco, poi uno a Las Vegas, e poi otto in macchina per il giro di parchi/canyon (Grand Canyon, Antelope Canyon, Monument Valley, Canyonlands, Arches, Capitol Reef, Bryce, Zion).

Un “bel” viaggio (dieci anni di matrimonio si festeggiano una volta sola!) usando praticamente solo la pellicola, e che richiede quindi decisioni ponderate. Direi d’aver trovato la quadratura del cerchio.

Fotocamere

Le riflessioni sul formato da utilizzare (35mm o 120 o entrambi) hanno portato a questa scelta mista:

  • Bianco e nero: medio formato (negativo). Al bianco e nero tengo moltissimo (tanto più che lo sviluppo e stampo da me), e se non avessi portato con me il 6×6 ne avrei sicuramente sentito la mancanza! La fotocamera non può quindi che essere LEI: la Rolleiflex.
  • Colore: piccolo formato (diapositiva). Farò un esperimento in flusso misto analogico/digitale, cioè acquisendo le dia con lo scanner. E’ la prima volta per me, e lo prendo come una specie di test! La fotocamera sarà – per motivi di ingombro ma anche di feeling – la Minox 35 GT.

Proprio perché al bianco e nero tengo di più, sarebbe saggio portare un secondo corpo 6×6 di backup. Ma non ho trovato niente che fosse abbastanza economico, leggero, e mi piacesse. Mi attizzava la Voigtlander Perkeo II, ma ho provato il mirino, ed è veramente inadatto a chi porta gli occhiali: non si vede il limite del campo inquadrato! Butterò in valigia la Holga sperando di non doverla usare.

Pellicole

  • Bianco e nero: Ilford HP5 Plus, da sviluppare in Rodinal 1+25.
  • Colore: Fujifilm Velvia 50, da sviluppare… a cura del laboratorio!

Sulla quantità vorrei essere rigoroso, onde evitare di murarmi in camera oscura a sviluppare pellicole per tre mesi: cercherò di limitarmi a un rullino di HP5 al giorno, non di più.

Armi pronte!

Le armi sono pronte!

A proposito di pellicola bianco e nero, di recente ho testato la Ilford Delta 100 sempre sviluppata in Rodinal 1+25, e mi aveva favorevolmente impressionato: a fronte di una certa tendenza a perdere le alte luci (compensabile credo diluendo il Rodinal), le stampe mostrano un livello di dettaglio davvero esaltante. Però reputo rischioso cambiare cavallo alla vigilia di una gara unica e importante (!), quindi resterò fedele al combo degli ultimi sette mesi. Tanto più che l’accoppiata HP5/Rodinal mi piace un sacco: contrasto, forza, energia… e una grana visibile ma non fastidiosa (almeno nel 6×6).

400 ISO poi garantiscono maggiore sicurezza quando c’è meno luce, come nel caso del:

Antelope Canyon

Le condizioni di luce all’interno del Antelope Canyon sono assai critiche. Quindi ho fatto un po’ di ragionamenti per verificare anzitempo che il mio “attrezzaggio” sia idoneo (specie avendo speso 80+80 dollari per il “tour fotografico”!).

Sono andato a spulciare un po’ di dati EXIF dalle foto su Flickr, e i tempi di scatto sono dell’ordine di 1 secondo a 100 ISO e diaframma f/11. Quest’ultimo vorrei tenerlo vincolato per massimizzare la profondità di campo.

Premesso che bisogna assolutamente disporre di un treppiede (e non ci voleva Ansel Adams per capirlo ;-)), l’amata Rolleiflex meccanica ha il tempo di scatto più lento proprio pari ad 1 secondo, e questo è il mio limite (a meno di non mettere la posa B e contare a mano, ma lo eviterei). Diciamo però che con la HP5 a 400 ISO dovrei essere in piena sicurezza, avendo un paio di stop di riserva, come dimostra questa tabella di equivalenze:

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Scattare dentro all’Antelope Canyon a diversi ISO e f/11

A 3200 ISO, i tempi di scatto cominciano ad essere compatibili con l’uso della biottica a mano libera; ed avrei la forte tentazione di tentare una pellicola della quale ho sentito ottime cose: l’Ilford Delta 3200. Ma posso accontentarmi.

E per il colore? La Minox scatta sino a 10 secondi (a 50 ISO) quindi non mi pongo il problema. Anche perché (come spiego nella recensione) non importa chiudere troppo il diaframma: a f/8 la profondità di campo si estende già da 3 metri all’infinito.

Borsa

 

È una borsa monospalla come piace a me (non amo gli zaini) con alcune soluzioni molto interessanti, tipo: interno imbottito staccabile, tasca esterna per bottiglia d’acqua, sezione espandibile per aumentare la capienza.

 

Accessori

  • [Per la Rolleiflex]Uno scatto flessibile;
  • [Per la Rolleiflex] La lente close up Rolleinar II;
  • [Per la Rolleiflex] Un filtro giallo medio;
  • Un panno in microfibra per la pulizia;
  • Una piccola torcia elettrica;
  • Un po’ di ziplock bag o buste trasparenti con chiusura (sempre comode);
  • Un rotolo di nastro americano (anche questo sempre comodo);
  • Un esposimetro esterno, Gossen Lunasix 3.
  • Annessi e connessi relativi al viaggio (guide, cartine, ecc).

Non mancherò di avere con me un treppiede. Il mio onesto ed economico Manfrotto 7302 YB è sufficiente per i 1200g della biottica, e si porta in giro senza problemi.

Intenzioni di scatto

  • Nessuna!! 😛

Benché mi sia fatto un’idea (vaga) di cosa troverò dalle varie foto in rete, non sono mai stato in quei luoghi, quindi non mi sentirei di partire con un’idea progettuale ben definita.

Al solito, lascio decidere l’istinto. Cercherò di essere il meno riflessivo possibile, dando la “briglia sciolta” ai miei occhi, senza farmi troppo condizionare. E poi il resto lo valuteremo dai provini.

Trovo che sia anche più divertente così.

Si parte!

14 Agosto, ore 8:20; volo British Airways in partenza da Bologna; scalo a Londra, e arrivo a San Francisco alle 14:35 ora locale!

 

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