Dietro le quinte di alcune famose fotografie
Riassumo in questo post la serie di articoli che ho pubblicato nella categoria “Dietro le quinte”: analisi di alcune famose fotografie, e piccole verità nascoste.
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Philippe Halsman: “Dalì Atomicus”
Secchiate d’acqua, gatti lanciati in aria, oggetti appesi… e un grande pittore che salta al comando di un grande fotografo.
Dorothea Lange: “Madre Migrante”
La foto-simbolo della Grande Depressione congelata in un istante perfetto, non senza recriminazioni successive.
Robert Doisneau: “Le Baiser De L’hôtel De Ville”
Il famoso bacio finito in centinaia di poster, fu in realtà scattato grazie a due attori. Ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi…
Ansel Adams: “Moonrise over Hernandez”
Il pianista mancato mette in piedi una impeccabile sinfonia visuale, raccontandoci – come solo i grandi sanno fare – per filo e per segno in che modo.
Il coraggio di un fotografo che scattava come un giocatore di poker, e un incidente potenzialmente disastroso che ne fece invece la fortuna.
Un’immagine che ha commosso il mondo ed è diventata simbolo di una guerra generazionale, rivela molto di più di quanto apparentemente si veda…
Davide contro Golia: un’altra immagine-simbolo, colta con prontezza e fortuna dal balcone di un hotel, e avventurosamente uscita dai confini di un paese in rivolta.
Henry Peach Robinson: “Fading Away”
Quando la manipolazione delle fotografie è richiesta per superare il limite tecnico del mezzo: i primi fotomontaggi della storia.
Un randagio fotografato da un randagio: capolavoro di un artista giapponese tra i più acclamati nel mondo, e dallo stile particolarissimo.
Quanto può costare l’acquisto di un paesaggio interiore? Tanto! Lo dimostra la vicenda di “Rhein II”, la fotografia più pagata nella storia.
Diane Arbus: “Identical Twins”
La foto che ispirò Kubrick per le gemelle di “Shining”, rivela il tormento interiore di un’artista unica che ha tolto al mondo il suo genio troppo presto.
Gioco di colori perfetti, sguardo magnetico, tempismo ideale: una ragazzina afgana diventa immortale grazie all’occhio di un grande dei nostri giorni.