L’arte non è a cottimo

On 23/12/2013 by Nicola Focci
Bologna, via Cracovia, Garage - Giugno 2013

Bologna, via Cracovia, Garage – Giugno 2013

 

Il pittore deve includere se stesso nel proprio lavoro.

Deve rispondere non con le parole, ma coi propri dipinti.

(Paul Cézanne)

Conosco un tizio che suona la batteria da amatore.

S’impegna, s’impegna un sacco.

  • S’impegna per cercare le date, inseguendo i gestori dei locali con fare al limite dello stalking.
  • S’impegna nello studio e nell’esercizio (porta persino la sua batteria in sala prove, che è un po’ come portare piatti e posate al ristorante).
  • Si impegna per farsi sentire: su Facebook è un continuo di omelie e prediche su questo e quello.

E tutto ciò per cosa?

Per l’applauso, per il “giusto” compenso, per poter dire: stasera suono là, gente! Per la pura gratificazione personale, insomma. 

E’ convinto fino all’osso che la maniera giusta sia la sua… che cioè fare musica per passione significa tutto questo.

Lo sarebbe, forse, se il nostro tempo fosse infinito. Se potessimo “gratificarci” per sempre.

Ma la dura verità è che abbiamo tutti una scadenza. Che si creda o meno nell’aldilà, questo è un dato di fatto: prima o poi il cappotto di noce toccherà anche a noi.

E allora?

E allora io penso che, quando sarà ora di tirare una linea e fare le somme, bisognerà capire se dietro di noi abbiamo lasciato un bilancio positivo. Perché saremo ricordati per quello che abbiamo dato, non per quello che abbiamo ricevuto. Nessuno, penso, vorrebbe che di lui si dicesse: “Ma ti ricordi di Nicola?”, “Ah sì!, quel rompiscatole che pensava solo a cercare date da suonare!, che personaggio assurdo era…”.

Certo, è importante sentirsi gratificati, è bello ricevere applausi, è umano a volte diventare egoisti.

Ma essere artisti, secondo me, significa comunicare, lasciare un segno, emozionare. Non è un lavoro a cottimo, non si premia con la quantità.

“Ciò che hai fatto mi ha dato qualcosa”: questo è quello che conta. Non il premio, non il soldo, non l’applauso.

Io  spero quindi che, prima di ogni cosa, le mie fotografie trasmettano pensieri, emozioni, sentimenti. Per poco che sia.

Il resto è irrilevante… o, se vogliamo, è temporaneo.

 

2 Responses to “L’arte non è a cottimo”

  • Nicola, non può lasciare indifferente un tuo post del genere! Intanto perché è quasi Natale e non so perché ma noto un fondo di malinconia nelle tue parole e di questo mi spiace molto (te lo dice uno molto malinconico e un pò pessimista). E poi perché la tua arte di sicuro non lascia indifferenti e penso che tu hai dato molto alla Fotografia e all’Arte.

    Mi è capitato proprio quest’anno di avere ben due riconoscimenti non dico importanti ma interessanti e ti posso dire una cosa in sincerità? Avrei vissuto tranquillamente anche senza quei riconoscimenti. Per altro personalmente non credo che “lascerò un segno” nel mondo della Fotografia, però credo che le persone vivono finché ne esiste il ricordo di chi le ha conosciute (virtualmente o realmente che sia) e allora non rimpiangerò di non aver fatto questa o quella foto ma sarò sicuro che chi vorrà potrà prendere in mano le mie fotografie e dire “ecco questo era un mio amico, un fotografo sconosciuto ma che ha detto molto con la sua opera ed ha avuto il coraggio di raccontarsi”. Ebbene sì la Fotografia non solo mostra o racconta qualche cosa o qualche stato d’animo, ma prima di tutto racconta e mostra lo stato d’animo di chi sta dietro la foto stessa.

    Ti conosco solo attraverso il tuo blog, ma proprio per questo penso di poter apprezzare quello che fai e come lo fai e non dolerti troppo perché sei sulla strada giusta e semmai ti serva un incoraggiamento per il nuovo anno alle porte ti posso solo dire: continua a raccontare te stesso nella tua arte.

    • Grazie Domenico! In effetti, un po’ di “christmas blues” in questo post…
      Hai perfettamente colto il senso di quello che volevo dire, e ti ringrazio dell’attenzione e delle cose che hai scritto. Nonché l’incoraggiamento, che fa sempre bene! 🙂