Se c’è passione c’è tutto

On 20/01/2014 by Nicola Focci

Qualche tempo fa mi sono recato presso un studio fotografico che vendeva attrezzatura. Molte fotocamere a pellicola medio formato,  e un paio di ingranditori.

Entro in un ufficio moderno, con i soliti Apple monumentali, e tre o quattro ragazzi intenti al fotoritocco.

Il titolare, sui 55 e con profondi occhi azzurri, è una persona che trasuda passione ed  entusiasmo da tutti i pori. Uno di quelli che pensi: quando arrivo alla sua età, voglio essere così.

Mi ha stretto calorosamente la mano – nonostante fossi un tizio mai visto né conosciuto che poteva pure non comprargli nulla, come in effetti poi è stato – e mi ha portato tutta l’attrezzatura sul tavolo della saletta riunioni: corpo per corpo, obiettivo per obiettivo.

“Questa spero proprio che nessuno me la compri…“: una pesante Mamiya RB67, usata ma perfetta.

“Questo è spettacolare, ma è roba per veri intenditori…”:  un 500 f/8 Zeiss per Hasselblad, non ne avevo mai visto uno in vita mia. 

“Ingranditori?, m’è rimasto solo quello per 24×36”: peccato.

Mi spiega la storia di uno Zeiss 120 f/5.6 (prendendolo in mano quasi a coccolarlo).

Spara dei prezzi piuttosto alti: è evidente che fatica a separarsi da quell’attrezzatura. Mi immagino che per lui sia un po’ come vendere un figlio.

Gli dico che uso una Rolleiflex, e scatta subito la scintilla: l’attrezzatura sparisce, ci mettiamo a parlare di fotografia.

Mi racconta le sue esperienze: “Adesso uso solo il digitale, ma con la Zenza ho fatto decine e decine di matrimoni… la Mamiya invece solo studio e still-life, anche più della Hasselblad”. Riesce quasi a farmi ricredere sul fatto che sia difficile provare passione per il proprio lavoro (qualunque esso sia).

Siamo entrambi bolognesi, e finiamo a parlare della fotografia scattata nel 1966 al rossoblù Pascutti mentre segna in tuffo contro l’Inter:

640px-Ezio_Pascutti_vs_Inter_1966_

Minuto 8: Bulgarelli a destra, toglie la palla a Corso, scambia con Fogli ed effettua un lungo cross. A centro area volano incontro alla palla Burgnich e Pascutti in orizzontale ma Ezio è in anticipo e colpisce di testa a mezzo metro da terra e appoggia di precisione a fil di palo. (tratto da “Super Ezio”).

«E’ stata fatta da dietro la rete con una Rolleiflex!» fa lui, «ed è una roba che se ci riprovi 50 volte, non ti viene più!».

Mi parla di Maurizio Parenti, l’autore. 30 anni a fare scatti per l’ANSA, fino al 1994… tra i quali questo, che rimarrà nella storia. Si conviene sul fatto che la fotografia sportiva sia difficile, ma possa regalare soddisfazioni non da poco. Mi viene in mente “Una vita da Mediano” di Ligabue:  «Anni di fatica e botte / E vinci casomai i mondiali».

Alla fine non compro nulla, né comprerò nulla. I prezzi sono troppo alti…

Ma, sinceramente, non credo che comprerei anche se avessi quei soldi: mi sentirei quasi in colpa.

Comunque, non esco a mani vuote. Me ne vado dopo mezz’ora di chiacchiere splendide, e la lezione che la passione giustifica una vita. Questo sì, che non ha prezzo.

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