Me ne dia un Lytro, grazie

On 25/09/2014 by Nicola Focci

L’altro giorno guardavo su Youtube la dimostrazione della tecnologia Lytro. Arriverò buon ultimo a giudicarla, perché ormai è in giro da un po’… ma non posso fare a meno di pensare che, mai come in questo caso, “essere innovativi” non sempre fa rima col “essere utili”.

Che cos’è Lytro

Per chi non lo sapesse, questa tecnologia – più precisamente denominata “Light Field” – permette di ridefinire il punto di messa a fuoco dopo lo scatto, come mostrato in modo esauriente nel video (se avete fretta andate direttamente al minuto 5:00, l’audio non è necessario).

Ora, leggo in rete che la principale “preoccupazione” sta nella risoluzione della fotocamera illustrata nel video e denominata “Lytro Illum”: tra i 4 e i 6 megapixel, se ho ben compreso… molto meno di quanto facciano le reflex e mirrorless tradizionali.

A me, però, preme sottolineare un altro aspetto leggermente più a monte:

MA… A CHE SERVE??

Diventare infallibili

In un articolo, ad esempio, leggo:

In pratica quindi scattando con la Lytro Illum è impossibile ottenere una fotografia da scartare in quanto fuori fuoco.

Può essere. Il punto, però, è che l’errore di messa a fuoco non dovrebbe proprio essere ammissibile!  Mi rifiuto di pensare che ci sia chi scatta una foto senza nemmeno preoccuparsi che il soggetto sia a fuoco. O stiamo forse sdoganando per l’ennesima volta il pericoloso concetto del “scatta pure alla mentula canis, che tanto ci pensa poi la post-produzione”?

Il punto di messa a fuoco

L’altra e “clamorosa” possibilità offerta da Lytro, sarebbe quella di decidere il punto di messa a fuoco dopo lo scatto. Il video è chiarissimo: basta un “tap” sul display…

Anche qui, però, resto un po’ basito. Dove sta l’utilità?

Voglio dire: la sfuocatura serve per mettere in evidenza il soggetto – ad esempio un fiore in primo piano. E quale sia il soggetto, io già lo so, mentre son lì a fotografarlo. Perché mai dovrei deciderlo dopo?

Stessa domanda se anche volessi sfuocare il soggetto intenzionalmente: perché mai dovrei deciderlo dopo?

Se non so cosa sto fotografando, forse ho un bel problema… che andrebbe sistemato subito a pane e Mario Giacomelli! 😀

L’ennesima occasione persa

Insomma, ho l’impressione che questo oggetto – la Lytro – sia l’ennesima promessa di deus ex machina tecnologico in grado di rendere tutti fotografi provetti senza sforzo, bypassando totalmente lo studio e la ricerca e soprattutto la pratica.

Purtroppo, però, è una promessa illusoria. (E, se vogliamo, diseducativa per chi ci crede).

Neanche il wordprocessor più sofisticato è in grado di trasformarci in Hemigway o Salinger: la “ciccia” gliela dobbiamo mettere noi… con le nostre celluline grigie.

E allora mi verrebbe da pensare che Lytro sia un’altra occasione persa dal digitale.

Io sinceramente non saprei in che modo la tecnologia digitale possa davvero maturare, ed uscire dalla sua fase prepuberale (senza scimmiottare o illudere). Di sicuro, però, ho forti dubbi che sia grazie a oggetti come questo… per quanto sia affascinante la tecnologia che vi sta dietro.

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