Il Santuario della Madonna dei Poveri
La scorsa settimana ho preso un giorno di ferie per fare altri scatti in interni di chiese.
Si tratta di un progetto abbozzato che corre parallelo a quello (apparentemente) più impegnativo della “Preghiera Semplice“, ed io preferisco sempre battere il ferro finché è caldo: al momento mi sento piuttosto ispirato per questi soggetti.
Avevo raccontato della disavventura capitatami sempre in centro a Bologna, nella chiesa di San Martino, quando fui cacciato in malo modo non appena aperto il treppiede. Mi sarei aspettato di incontrare altre spiacevoli situazioni del genere; e invece – a dimostrazione che nel mondo non c’è solo negatività – stavolta m’è capitato un episodio di tono completamente opposto.
Sono entrato nel Santuario della Madonna dei Poveri, in via Nosadella 4 (mappa).
La chiesa è davvero molto bella, ma a colpirmi è stata soprattutto una grande nicchia vuota perché il dipinto lì contenuto era in restauro: si trattava di un quadro di Lucio Massari raffigurante la Madonna.
Ero appena arrivato quando s’è aperta la porta della sagrestia ed ho intravisto un sacerdote, al quale ho chiesto se potevo scattare una fotografia.
Padre Gazzotti (questo il suo nome) mi ha accolto con una disponibilità davvero di altri tempi.
Non solo mi ha dato il permesso, ma anzi s’è detto contento che un fotografo si interessasse alla chiesa, e mi ha anche acceso le luci per facilitarmi il compito.
Sono riuscito quindi a fare la mia fotografia, che sarebbe quella di questa scansione(*), nella prima stampa su carta politenata che io sono solito chiamare provone:
Padre Gazzotti mi ha regalato diverse fotografie del Santuario, e poi mi ha raccontato alcuni interessanti “segreti”… per esempio, quello di un quadro raffigurante San Giuseppe che era andato perduto, ma lui è riuscito a ritrovare dopo lunghe ricerche. Oppure la lapide di un principe dei Savoia che ha voluto essere seppellito lì, ma che non si trovava, semplicemente perché gli è stato collocato sopra il confessionale! (Mi ha mostrato alcune lettere che spuntano da sotto il grande manufatto in legno).
Sono rimasto affascinato dalla sua passione, dall’amore ed interesse mostrato verso il Santurio, dalla sua capacità di analisi, dalla sua cultura.
Infine, il sacerdote mi ha promesso l’invio in mail della foto del dipinto attualmente in restauro. Dopo un paio di giorni, eccola arrivare:
Nella mail il sacerdote mi esprimeva anche alcune sue considerazioni sul mio precedente episodio. Il fatto che abbia voluto leggere il mio blog (gli avevo solamente lasciato il biglietto da visita) mi ha nuovamente sorpreso e gratificato.
Prima di pubblicare questo articolo, gli ho inviato lo scatto della nicchia, e lui mi ha risposto che questa fotografia sarebbe rimasta nell’archivio storico del Santuario. Ne sono stato molto contento: infondo facciamo fotografia (anche) per lasciare qualcosa di noi, arricchendo altri o altro.
Cosa posso dire? Ben poco. Se non che, evidentemente, bisogna sempre confidare negli uomini giusti. Che esistono… e forse bisogna anche essere fortunati a trovarli, come è capitato a me nel Santuario della Madonna dei Poveri.
Questo episodio mi ha insomma restituito quella fiducia che avevo un po’ perso dopo la “cacciata” precedente.
Va da sé che consiglio ai bolognesi (o a chi passa per la mia città) di visitare questo bellissimo Santuario. Quanto a me, tornerò sicuramente… perché – ne sono certo – i “misteri” che custodisce sono ancora tanti, e padre Gazzotti ne è una vera enciclopedia.
(*) – Per i digitalisti più attenti: sì, lo so, la scansione ha i bianchi un po’ bruciati. Ma questa immagine ha importanza relativa, ai fini del progetto definitivo. Conterà solo la stampa originale e finale su carta baritata. Il provone – e le relative scansioni – mi servono solo per definire tutte le tessere che compongono l’intero mosaico (metaforicamente parlando).
Grazie per questo racconto! certi episodi lasciano sempre un po’ di amaro in bocca, ma per fortuna le persone “giuste” sono molte e sapere che ci sono è bello.
Son curioso di vedere tutto il progetto!
Di questa foto, all’inizio non mi era piaciuto il taglio delle parole ai lati… ma dopo mi sono accorto che sono ripetute ai due lati e si completano… e mi piace quella sorta di circolarità che dona all’immagine.. non so se sono riuscito a spiegarmi!
Ti sei spiegato benissimo ed in effetti è proprio così!
Ne avevo scattata anche una da più lontano, ma ho tenuto questa proprio per il motivo che dici tu.
Grazie del passaggio! 😉