Lo stile personale passa per gli stessi strumenti

On 13/06/2014 by Nicola Focci

(fonte: http://www.mimmojodice.it)

Di recente ho letto un’intervista a Mimmo Jodice su “Tutti Fotografi”. Mi ha particolarmente colpito questo passaggio:

Uso una sola macchina fotografica 6×6, una Hasselblad, con un solo obiettivo, il 50 mm. (…) quando si usa lo stesso strumento, così come gli stessi materiali sensibili in camera oscura, si contribuisce a dare una uniformità stilistica al proprio lavoro. Io ho bisogno di dare una identità stilistica a tutto il mio lavoro, per ottenere un risultato coerente, e anche il mezzo tecnico contribuisce. Assieme all’occhio, al vedere. E alla mente.

L’uniformità stilistica è una caratteristica molto importante… è come il timbro della nostra voce o la tipologia di abiti che portiamo abitualmente.

Credo quindi che questo assunto non valga solo per Jodice, ma sia vero in generale.

Ci sta dicendo, cioè, che lo stile personale in fotografia nasce dall’unione di tre aspetti:

PerJodice

…e cioè:

  • Il mezzo tecnico impiegato (la fotocamera e la post-produzione, ma direi anche la finitura finale delle stampe),
  • La visione (intesa come la “acuità visiva” dei nostri occhi),
  • La mente (intesa come ciò che produce le idee a supporto della visione).

Per ottenere uno stile coerente, ovvero un po’ di ordine nel caos, è necessario mettere “qualche paletto” in questo sistema. E dei tre aspetti sopra citati, il più immediato da gestire è sicuramente quello relativo ai mezzi tecnici.

Non c’è dubbio che, là fuori, esistano tonnellate di corpi macchina, obiettivi, software, prodotti chimici… e chi più ne ha più ne metta. Paginate e paginate di dati tecnici in grado di stordirci e confonderci. Recensioni e opinioni e stellette e grafici comparativi.

Basta però riflettere sul fatto che:

  1. Non basta comunque una vita per sperimentare tutto (anche avendo il denaro necessario!);
  2. Il tempo perso a sperimentare è sottratto al conseguimento del proprio stile e della personalità artistica nei propri lavori, cosa sicuramente più importante (a meno che non scriviate recensioni per una rivista o un blog!);
  3. A volte cambiare le carte in tavola peggiora solo la situazione (un po’ come quando si cambia telefono cellulare, computer, materasso, dieta…);
  4. Lo strumento è comunque un terzo del totale (vedi figura) quindi non sarà mai decisivo: inutile illudersi che una fotocamera “migliore” contribuisca al nostro stile facendo di noi un fotografo “migliore”.

La mia personale opinione, quindi, è che sia giusto sperimentare un po’… sino a che non si trova una combinazione che calza come un guanto. A quel punto, è bene fermarsi, ed usare sempre gli stessi strumenti.

Certo, nessuno ci garantisce che quella scelta sia la combinazione migliore; ma nemmeno che troveremo di meglio in tempi stretti! (E senza buttare via denaro).

Concludo con un aneddoto.

Forse non tutti sanno che le Lamborghini sono verniciate da due persone diverse: una fa l’esterno, una l’interno.

Non si scambiano le parti, non si fanno mai sostituire, finiscono il lavoro da soli.

Questo perché è impossibile trovare due persone che hanno lo stesso metodo di verniciatura; e quindi questa procedura assicura uniformità nell’esterno e nell’interno.

(fonte: http://www.mimmojodice.it/)

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