USA West: resoconto
Prima della partenza per questo viaggio, avevo compiuto lunghe riflessioni sul setup fotografico da portare dietro, e nel complesso direi che le mie scelte si sono rivelate azzeccate.
Non sono mancati gli imprevisti… ma, fortunatamente, nulla di cruciale.
Ho scattato 13 rullini in formato 120 (pellicola bianco e nero HP5) e 2 in formato 35mm (diapositive Velvia 50); più circa 300 foto con la compatta digitale, e una cinquantina con lo smartphone.
Luoghi
Benché noi si sia partiti da San Francisco – che è comunque una bellissima città – la parte del leone in questo viaggio l’ha sicuramente fatta il giro di parchi e canyon in Arizona e Utah.
Mi limiterò ad affermare che questi luoghi sono di una bellezza stordente, difficilmente assimilabile in toto da una fotografia o da un film (le pellicole di John Ford ad esempio). Bisogna essere là e vederli coi propri occhi!
E’ altresì impossibile fare una classifica dei migliori: quelli che abbiamo visto (Grand Canyon, Antelope Canyon, Monument Valley, Dead Horse, Canyonlands, Arches, Capitol Reef, Bryce, Zion) meritano tutti.
L’organizzazione in loco è perfetta, e quasi tutti i parchi danno la possibilità di essere visitati con l’automobile o mediante navette gratuite. Poi ovviamente si possono fare anche i sentieri a piedi o altre attività come passeggiate a cavallo, voli in elicottero, e così via.
Di seguito, alcune osservazioni più specifiche:
- Antelope Canyon: la partecipazione al (costoso) “tour fotografico” è utile perché la guida conosce il luogo come le sue tasche e ti indica subito le inquadrature più belle (il “cuore”, la “candela”, ecc). Inoltre, l’uso del treppiede non è consentito nel “tour normale” (perlomeno nel caso della nostra agenzia, Overland). Ma l’affollamento nello stretto canyon rimane alto, almeno ad Agosto, perché sono presenti pure i partecipanti di tutti i tour fotografici per tutte le agenzie. Bisogna insomma stare attenti a non ricevere calci al treppiede o ostacolare chi stava facendo una fotografia prima di noi. Comunque mi aspettavo di trovare meno luce, lì dentro!
- Monument Valley: è praticamente obbligatorio partecipare alla visita guidata in jeep (anche questa piuttosto costosa) perché solo con essa è possibile raggiungere luoghi davvero notevoli e di norma chiusi al pubblico. Senza guida, si può percorrere una strada più limitata e comunque molto sconnessa. La guida (indiana o meglio “nativa americana” come dicono negli USA) si limita a guidare il fuoristrada e dire due-parole-due sui luoghi, quindi è più che altro un indispensabile tassista.
- Grand Canyon: al North Rim abbiamo fatto solo l’Angel Trail, ma merita assolutamente: è un sentiero pavimentato e comodo che segue un costone, con il canyon a destra ed a sinistra. Basti questo! Tra l’altro la strada che va dal South Rim al North Rim (statale 89) è di per sé molto interessante, dato che passa anche sul fiume Colorado.
- National Scenic byway 12: è la strada che si percorre per andare dall’Arches al Capitol Reef, ed a me è piaciuta un sacco. Sale parecchio (quasi a 3000 metri) e fornisce un bel po’ di spunti fotografici, oltre a svariate piazzole di sosta. Imperdibile, a mio parere. Questo è il sito ufficiale.
Fotocamere
Confermo che, come pensavo prima di partire, mi sarei amaramente pentito di lasciare a casa la Rolleiflex. Ha svolto benissimo il suo mestiere, ed ormai con lei ho un discreto feeling: ne conosco le caratteristiche ideali e quelle più spigolose.
Suscitava anche parecchia perplessità, la mia biottica. Al Grand Canyon, un tizio dotato di DSLR Canon e obiettivo “L”, mi ha chiesto se poteva farmi una foto ricordo! Allo Zion, un tedesco mi ha persino domandato: <<Ma… è full frame?>>. (E’ rimasto un po’ perplesso quando gli ho risposto: <<In effetti no, è 4 volte più grande del full frame!>>).
Sulla Rolleiflex ho scattato tredici rullini di pellicola bianco e nero HP5 Plus, senza alcun introppo… tranne uno. La fotocamera, come forse noto, dispone di un meccanismo che arresta automaticamente il rullino al primo fotogramma utile. Per la prima volta, m’è capitato che il sistema fallisse… e mi trovassi ad avvolgere praticamente un intero rullino! Il problema non s’è più ripetuto e l’ho considerato un errore statisticamente casuale – anche se quella pellicola ho dovuto gettarla, non disponendo di camera oscura per riavvolgerla.
Sulla piccola Minox 35 GT ho scattato due rullini di Velvia 50, ma si è trattato più che altro di un esperimento e sono curioso di verificare cosa ne è venuto fuori… quando il laboratorio li avrà sviluppati. Comunque questa macchinetta è davvero piccola e comoda.
La Fuji X10 è stata perlopiù utilizzata da mia moglie, mentre io ho soprattutto utilizzato l’iPhone per le foto ricordo e da condividere in rete (come quelle qui riportate).
Dimenticanze
Di solito si lascia sempre casa con la netta impressione d’aver dimenticato qualcosa. Stavolta ero invece convinto di aver preso tutto… ed ecco che la Legge di Murphy mi ha gabbato: avevo dimenticato a casa nientepopòdimenoche: l’esposimetro esterno! Benché avessi già deciso di impiegare quello al selenio della biottica (perfettamente funzionante), l’altro mi sarebbe servito per le condizioni di scarsa luminosità… e soprattutto nell’Antelope Canyon (come scrivevo qui).
Dopo aver snocciolato un po’ di espressioni al limite dell’ortodossia, ho pensato di procurarmelo in loco. Ero a San Francisco e mi son detto: che diamine!, figurati se non ne trovo uno! E infatti non l’ho trovato: ho girato almeno tre negozi, ma la mia domanda veniva accolta da un’espressione ebete come se avessi chiesto la strada per il Macchu Picchu.
Insomma dovevo arrangiarmi. E così ho fatto: ho impostato sulla Fuji X10 un programma a priorità di diaframmi e ISO 400, ed ho usato la macchina digitale come esposimetro.
Logistica
La borsa monospalla Lowepro (ne parlo sempre qui) s’è dimostrata perfettamente all’altezza. In particolare, è estremamente comodo il fatto che si possa espandere: potevo così portarmi dietro tutti i rullini, esposti e non… cosa che ero obbligato a fare, perché raggiungevamo le camere dei motel solo di sera, e durante le “esplorazioni” avrei dovuto lasciarli nell’abitacolo della macchina al sole.
Sia chiaro che di pellicole, in quelle remote zone di Arizona e Utah, non se ne possono comprare. I paesini lungo le (peraltro mal pavimentate) strade americane dispongono al più di negozi dove puoi trovare forse le schedine di memoria, ma non certo le pellicole. Bisogna procurarsi tutto da casa; oppure in una tappa precedente, se si parte da una grande città come San Francisco.
Gestione
Ogni volta che scaricavo un rullino dalla biottica, vi scrivevo sopra con un pennarello la data in essere. Ho pensato che fosse più pratico che non usare numeri, dato che in seguito avrei potuto correlare questa data col programma di viaggio.
L’ultima sera, trascorsa a Las Vegas, ho scattato questa foto dell’intera batteria di pellicole:
Dedicherò un post a parte sulle problematiche che ho incontrato nei controlli agli aeroporti, che meritano sicuramente un approfondimento…
Considerazioni “off-topic”
Finisco con alcune osservazioni più generali, che potrebbero essere utili a chiunque si predisponga ad un viaggio del genere e in particolare il “giro” in Arizona e Utah (naturalmente consigliatissimo e lo rifarei anche subito!).
- Nelle zone dei parchi/canyon in Arizona e Utah, il cellulare “prende” molto poco.
- La connessione Internet WiFi nei motel è quasi sempre fornita gratuitamente, ma spesso è ballerina.
- Le distanze sono notevoli, e ingannevoli, perché siamo abituati a ragionare in chilometri e non miglia. “100 miglia” sono ben più di 100 chilometri! Bisogna prevedere una media di 2,5-3 ore in macchina al giorno… almeno per il giro che abbiamo fatto noi.
- Il navigatore satellitare non è indispensabile (basta una cartina dettagliata) ma è utile anche per sapere l’ora di arrivo.
- Per fare benzina si segue una prassi un po’ diversa rispetto all’Italia. Se si fa con carta di credito, è sufficiente strisciarla (il lettore è presente sopra ad ogni pompa) e rifornirsi, facendo attenzione che a volte viene richiesto il PIN. Se si fa con contanti, bisogna prima andare a pagare (all’addetto nella stazione di servizio: “10 dollari alla pompa 6, grazie”) e poi rifornirsi.
- Ad Agosto, non è inusuale che in Arizona e Utah possa piovere. I temporali sono abbastanza violenti ed accompagnati da lampi impressionanti. Però non durano molto! 😉
- In estate, l’Arizona non segue l’ora legale. Pur avendo quindi (come fuso orario) 1 ora in meno di California e Nevada, non richiede l’adeguamento dell’orologio. Questo vale anche per i tour dell’Antelope Canyon, che partono tutti da Page (AZ).