In dirittura di partenza

On 20/03/2013 by Nicola Focci

Ho diradato alquanto gli articoli in questo blog (come scrivevo a fine anno scorso) per dedicare le energie a un “punto zero” nella mia evoluzione fotografica.

Questo “punto zero”, che ormai è vicino, si può riassumere in:

  • Lavorare comunque per progetti e puntando ad esprimere me stesso;
  • Utilizzare solo la tecnologia analogica (pellicola bianco e nero);
  • Concentrarsi sulla stampa fisica e sulla condivisione fisica;
  • Prendere una pausa dalla condivisione virtuale in rete.

Un mio amico l’altro giorno diceva <<Eh certo che su Flickr tu non  pubblichi più nulla!>>, e in questo senso ha ragione.

Però non ho smesso di fare fotografie. Il consiglio (ovvio ma non banale) del Maestro Yoda, ho continuato a perseguirlo. Negli ultimi quattro mesi penso di aver scattato almeno un rullino 120 a settimana… (perché ormai è il medio formato ciò che ho scelto)… curandone poi lo sviluppo e la stampa esclusivamente in camera oscura.

E qui, nella mia personale batcaverna, ci ho dato dentro parecchio… non solo producendo tante stampe fisiche, ma anche curandone la preparazione per la visione (passepartout e quant’altro).

Ho già completato un primo progetto, e sono in dirittura d’arrivo per il secondo.

Ciò non toglie che io reputi sicuramente utile anche la condivisione in rete. Per questo motivo, ho acquistato uno scanner piano ed ho iniziato ad acquisire le mie stampe su carta baritata, come questa facente parte del primo progetto:

(Assisi, Eremo delle Carceri)

Quando avrò terminato il secondo progetto, farò una revisione del sito e li condividerò, aggiungendo anche un post al blog dove ne spiego la genesi (e ne approfondisco il concetto).

Come tutti i punti zero, anche questo è pieno di incognite. I margini di miglioramento sono abnormi, perché ho ancora molto da imparare (sulla stampa in camera oscura e non solo). Inoltre so che, abbandonando il digitale, le opportunità di condivisione diminuiscono, e i tempi di “produzione” si dilatano. Quest’ultimo aspetto però non è necessariamente negativo.

Tutto questo, però, è il risultato di un percorso (sempre come scrivevo a fine anno scorso) e di una “introspezione fotografica” che mi ha portato a cercare d’essere me stesso, piuttosto che qualcosa d’altro (o qualcun altro). Non faccio fotografie per lavoro; e in questo senso ho la fortuna di poter scegliere liberamente da me cosa esprimere, e come esprimerlo.

Ah!, ultima cosa: sto anche scrivendo un e-book sulla fotografia in bianco e nero a pellicola. Che spero di finire quanto prima, perché amo condividere cose.

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